Il codice a barre compie 50 anni: una storia lunga e interessante, che ha permesso la rivoluzione della gestione del magazzino e la ligistica tutto il mondo. L’invenzione del codice a barre risale al 1973, grazie al lavoro dell’ingegnere George J. Laurer, che mise a punto il sistema di codifica a strisce e barre, ancora oggi il più diffuso e utilizzato.
Il primo codice a barre fu utilizzato nel 1974 (ben prima dell’avvento dell’e-commerce) su una confezione di gomme da masticare. Fu però a partire dagli anni ’80 che il sistema iniziò a diffondersi a livello globale, trovando impiego in moltissimi settori. Oggi il codice a barre è presente su quasi tutti i prodotti che acquistiamo. Dai generi alimentari ai vestiti, dai libri agli oggetti di tecnologia, fino alle medicine e ai prodotti farmaceutici.
Come funziona?
Ma come funziona il codice a barre? In pratica, il codice a barre è una serie di strisce verticali di diversa larghezza, che vengono lette da un apposito lettore ottico. Ogni codice a barre corrisponde a un prodotto specifico, e contiene informazioni come il nome del prodotto, il prezzo, il codice identificativo e altre informazioni utili per la sua gestione.
Il sistema di codifica a barre ha permesso di semplificare enormemente la gestione degli inventari e dei magazzini, grazie alla possibilità di automatizzare il processo di scansione e di inserimento dei dati. Inoltre ha permesso di ridurre gli errori di gestione e di monitorare in tempo reale l’andamento delle vendite, fornendo informazioni preziose per la gestione dell’azienda.
Oggi il codice a barre rappresenta solo una delle tante tecnologie utilizzate nella gestione dei prodotti e dei servizi. Ciò nonostante ma rimane comunque un sistema fondamentale per la gestione dei dati a livello globale. Grazie alla sua affidabilità, alla sua semplicità e alla sua capacità di adattarsi alle diverse esigenze, il codice a barre rappresenta ancora oggi uno strumento indispensabile per la gestione del mercato globale.